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Monday, 12 settembre 2005

FINALMENTE ECCOLO IL PIEGANDO LA CARTINA

 

Ho deciso di iniziare il blog con un argomento che molti sottovalutano …. “ PERDERSI “

 

 

Gli scienziati che studiano la cognizione spaziale dell’uomo definiscono lo smarrimento come l’incapacità di collegare la propria posizione nello spazio ad altre coordinate.

Ma il perdersi prevede anche un’intera gamma di conseguenze emozionali e comportamentali, infatti chi si perde tende a farsi prendere dal panico.

Il panico in genere implica il muoversi freneticamente tra gli alberi e i cespugli, strappandosi gli indumenti, ma agli stati iniziali è molto meno frenetico ma molto piu subdolo e strisciante.

Tutto inizia quando chi si guarda intorno scopre che si credeva familiare ora appare completamente estraneo, o si inizia a capire che si sta impiegando troppo tempo per raggiungere la meta.

Si comincia quindi a correre per trovare “ il luogo giusto” che è forse dietro quella piccola cresta.

Il modo in cui noi sappiamo dove ci troviamo è complesso, come lo sono le parti del cervello che stiamo usando.

L’ippocampo crea una cartina spaziale di riferimento nel cervello, ci sono cellule che si attivano in base alla posizione della testa e altre che tracciano la posizione del corpo intero o delle sue parti, e altre cellule riattivano quando si va in una determinata direzione..

Le cellule che stabiliscono la localizzazione e altre cellule coinvolte nell’orientamento vengono continuamente riprogrammate, infatti tutte le volte che vi recate in un nuovo luogo, il cervello inizia a cercare di creare una nuova mappa.

Per alcune persone basta una sola gita mentre altri devono ripetere l’itinerario più volte per ricordarselo.

L’ippocampo è associato alla memoria e le cartine appaiono conservate allo stesso modo, come memoria..

Purtroppo lo stress interferisce con il lavoro dell’ippocampo, rendendo ancora più difficile realizzare o ripetere le cartine mentali.

Riassumendo quindi l’ippocampo ci dice sempre dove siamo e dove stiamo andando ma la spinta a recarci ad un luogo preciso è puramente emozionale.

In situazione di sopravvivenza entra in gioco l’amigdala che, agendo sulla parte emozionale, spinge le persone a muoversi quando sarebbe molto più sicuro rimanere fermi.

Quando una persona si sposta da suo ambiente abituale urbano e si reca in zone “ selvagge “ pone al proprio cervello delle pretese insolite.

In citta tutti i punti di riferimento visivi sono vicini e limitati, raramente una persona avrà una visione complessiva dell’intero agglomerato urbano.

Quando ci si reca in montagna ci si trova improvvisamente con tutti i punti di riferimento cambiati, come sono cambiate tutte le richieste di mappatura che procedono continuamente ed inconsciamente nel cervello; questo interagisce con l’esterno attraverso i sensi, cercando di afferrare nuove informazioni per realizzare una nuova carta.

Gli input , elaborati dall’ippocampo vengono passati all’amigdala per stabilire una spinta verso elementi positivi e benefici, con la relativa avversione per tutto quello che è dannoso.

L’amigdala è predisposta per rispondere con l’azione.

Per una persona allontanata dal suo ambiente normale, il compito di mappare il mondo sconosciuto e ampio in cui si trova potrebbe apparirgli eccessivamente arduo.

 

Come precedentemente detto il perdersi consiste in una non corrispondenza tra mappa mentale e mappa ambientale, questa situazione viene interpretata dal cervello come un segnale di emergenza che attiva immediatamente l’amigdala, che a sua volta attiva una risposta fisica ( o meglio emozionale) che spinge le persone a correre per raggiungere un punto che sembri collimare alla nostra mappa mentale .

Un altro aspetto molto pericoloso è la difficoltà di ammettere di essersi perso, in quanto non avendo una mappa mentale, non essendo in nessun luogo, è come non avere nemmeno un proprio io: le coordinate spaziali infatti sono un elemento irrinunciabile dell’identità dell’uomo.

Questo rifiuto porta a pensare che la mappa sia sbagliata, che le coordinate siano errate, che la bussola o il gps non funzionano.

A questo punto si tende a muoversi a casaccio cercando punti di riferimento che assomiglino ai punti che abbiamo nella nostra mappa mentale.

Se le cose diventano via via sempre più sconosciute e confuse la vittima potrebbe sentire una sensazione di vertigine, gli alberi e i pendii potrebbero dare la senzazione di chiudersi intorno, e un sentimento di claustrofobia finisce per far “ scoppiare “.

E’ questo il momento in cui potrebbe iniziare  a correre o arrampicarsi freneticamente, in quanto l’organismo cerca freneticamente di determinare l’esatta posizione in un’ambiente estraneo.

Spesso è proprio in questa fase che succedono molti incidenti gravi  e se questo non accade si ha comunque un pericoloso dispendio eccessivo di energie che porta in seguito ad un senso di frustrazione.

Analizzando alcune statistiche internazionali viene fuori che in  quasi i tre quarti dei casi la morte era sopraggiunta nelle prime 48 ore dopo essersi persi.

Chi muore puo farlo in tempi sorprendentemente rapidi, e lipotermia non in genere la causa ufficiale.

Questa è terribilmente insidiosa, ma in alcuni casi sono le persone stesse che decidono di rinunciare.

 

Perdersi è semplicissimo, tutto quello che si deve fare è non aggiornare la cartina mentale, e quindi continuare a seguirla anche quando il paesaggio cerca di dirvi che state sbagliando.

Tuute le volte che inizi a gurdare la tua carta e a dire cose come :” bè quel lago potrebbe essersi prosciugato quel masso potrebbe essersi spostato” si dobrebbe accendere mentalmente una luce rossa.

Stai cercando di far si che la tua realtà si adatti alle tue aspettative piuttosto che vedere cosa c’è.

Nelle tecniche di orientamento la chiamano “ PIEGARE LA CARTINA”.

 

 

GRAZIE PER LA PAZIENZA

 

»11:32 PM    »6 comments    

Posted by: Best-i-One
Modified on September 12, 2005 at 11:35 PM
Tuesday, 6 settembre 2005

Salve a tutti visto che sono "costretto" a rimanere a casa,  vi anticipo il contenuto dell'articolo che sto scrivendo ( a dir la verità ancora devo cominciare).

Il titolo sarà : " PIEGANDO LA CARTINA"  spero sia di vostro interesse.

»8:24 PM    »2 comments    

Posted by: Best-i-One