Abbiamo da poco cominciato a parlare del fumetto e non sarebbe opportuno parlare di film di animazione a questo punto del percorso... ma mi sento in dovere di farlo.
Oggi parlerò del mito dell'anime giapponese: HAYAO MIYAZAKI.
Ma andiamo con ordine: L'ANIME COS'E'? L'anime è un parente molto stretto del manga, ossia il fumetto giapponese; l'anime è un lungometraggio fatto con i cartroni animati, altrimenti detto film di animazione.
Non è raro che un anime prenda spunto da un fumetto e non è raro che a un anime ben fatto consegua un "film book", cioè un libro formato manga con i fotogrammi del film. Ma torniamo a noi: MIYAZAKI!
Che dire, è un re mida dell'animazione. E' il papà dei celebri Heidi e Lupin III... e dello Sherlock Holmes disegnato a mo' di cane; quest'ultilmo lo ricorderanno i più grandicelli.
Miyazaki ha 64 anni e una laurea in economia, ma la sua fantasia è rimasta quella di un bambino e preghiamo tutti che rimanga tale. Ha cominciato a fare animazione nel 1963, ma solo nel 1985 fonda lo studio Ghibli, che ha prodotto ben nove lungometraggi: Nausicaa nella valle del vento, Laputa castello nel cielo, Il mio vicino Totoro, Kiki's delivery service, Porco Rosso, Principessa Mononoke, La città incantata, Lupin III e il castello di Cagliostro. Recentemente Miyazaki ha ricevuto il Leone D’Oro alla Carriera e sempre in quei giorni è uscito il suo ultimo capolavoro: Il Castello Errante di Howl. L’ho finalmente visto sabato e non ho parole a sufficienza per descriverlo ma citerò un mio amico che disse: “E’ bello fino a farti commuovere”. Pensate alla poesia più pura, bella e densa di significato che abbiate mai letto e immaginate di vederla in 2 ore di film. Dire bello è riduttivo: è poesia al livello più alto esistente, pura poesia d’amore.
Nei film di Miyazaki i temi ricorrenti sono il volo; la natura minacciata dall’irragionevolezza dell’uomo, la magia, l’amore e la pietà come possibilità di incontro tra creature, il percorso di trasformazione che tutti i suoi personaggi affrontano per arrivare a una crescita interiore.
Particolare è l’attenzione al rapporto tra uomo e natura, al contrasto tra nuovo e tradizione e al tentativo di recuperare valori che il mondo occidentale e il suo Giappone ha messo da parte. Questi temi sono esplorati attraverso i personaggi femminili che Miyazaki usa come protagoniste. I suoi personaggi e le sue eroine sono i suoi occhi sulla società capitalistica che tanto perfetta non è e verso cui lancia un atto di accusa .
Sono le sue eroine, creature sospese tra infanzia e età adulta, mascoline e femminili al tempo stesso ad animare i paesi delle meraviglie ideati da Miyazaki; come Chiro, ne La città incantata che tenta di salvare i suoi genitori trasformati in maiali dalla loro ingordigia e che alla fine della sua avventura si troverà più matura e più fiduciosa in se stessa. Oppure San,
Quasi sempre i personaggi femminili di Miyazaki sono esclusi o ai margini della società in cui vivono e devono riscattarsi agli occhi di questa comunità: è così per Kiki, per Mononoke, per Chiro e per Sophie. Questo probabilmente le rende più intraprendenti e pratiche. La cosa sorprendente dei personaggi di Miyazaki è che non ci sono buoni o cattivi stereotipati ma ogni singolo personaggio ha le sue sfaccettature e attraversa un percorso di crescita, il personaggio si evolve nel corso del film e questo è straordinario se pensiamo che non stiamo parlando di attori veri!
Quello di Miyazaki è un mondo favoloso da scoprire e per farlo vi regalo due chicche: il link di una intervista dell’inglese The Guardian a Miyazaki di cui vi traduco alcuni passaggi molto significativi a mio avviso e la traduzione della sigla finale del film Il Castello Errante di Howl scritta da Miyazaki stesso. Spero almeno di avervi incuriosito.... A presto!
Kia
http://film.guardian.co.uk/interview/interviewpages/0,6737,1569689,00.html
[...] “ Personalmente sono molto pessimista,” dice Miyazaki. “ Ma quando, per esempio, una persona del mio staff ha un bambino non puoi non benedirli augurando loro un futuro felice. Perché non posso dire a quel bambino, ‘ Oh, non saresti dovuto venire al mondo. ’ E già so che il mondo sta puntando in una cattiva direzione, così con questi pensieri contrastanti in mente, penso a che tipo di film vorrei fare.” Forse questo è il perchè lei racconta storie di bambini. “ Bhè sì, credo che le anime dei bambini siano eredi della memoria storica dalle generazioni precedenti. E’ solo che più crescono e diventando grandi e fanno esperienza quotidiana del mondo, più quella memoria affonda sempre più in basso. Sento che ho bisogno di fare un film che raggiunga il fondo per arrivare a quel livello. Se lo potessi fare morirei contento.”
[...] “Se, come artisti, tentiamo di bussare con delicatezza a quel livello dell’anima – se diciamo che la vita è qualcosa che vale la pena vivere e che vale la pena vivere nel mondo – allora qualcosa di buono ne può venire fuori. Sono (ndr. I suoi film) il mio modo di benedire il bambino”.
La promessa del mondo
(canzone di chiusura)
Trema il sorriso in fondo alle lacrime
Dall’inizio dei tempi
La promessa del mondo
Anche se adesso sono sola
Ricordo il nostro ieri
L’oggi nasce scintillante
Come il giorno del nostro primo incontro
Nella dimora delle memorie
Tu non ci sei
Come brezza leggera
Mi sfiori le guance
Anche dopo esserci divisi
Nell’ora in cui il sole svanisce tra gli alberi
Non potrà mai avere fine
La promessa del Mondo
Anche se adesso sono sola
I domani sono infiniti
Sei stato tu ad insegnarmi
La gentilezza celata nella notte
Nella dimora delle memorie
Tu non ci sei
Ma nel canto dei mormorii scroscianti
Nel colore di questo cielo
Nel profumo dei fiori
Vivrai per l’eternità
www.luckyred.it/minisiti/castello/
Ho letto un articolo intitolato "Tokyo scopre le lelezioni - show". Sapete che in questi giorni è stato riconfermato alle elezioni giapponesi l'attuale premier Junichiro Koizumi, il più longevo politicamente parlando, visto che è al potere dal 2001. Con questa campagna elettorale si è presentato come l'icona del nuovo giappone ed è stato davvero originale. Lui, non c'è che dire, è davvero un tipo singlolare: porta i capelli lunghi, ha sessant'anni, ha avuto una vita sentimentale movimentata (è divorziato e single), ha inciso un disco con le sue canzoni preferite di Elvis e si presentato in ufficio in maglietta e abbigliamento casual per abbassare i condizionatori e ridurre i consumi di energia. Durante questa campagna elettorale Koizumi ha tentato di far passare la privatizzazione delle poste, ma all'ultimo 37 membri del suo partito si sono tirati indietro e hanno bocciato la proposta e da quel momento sono stati ribattezzati "assassini". Per tuta risposta il premier li ha sollevati dal loro incarico e per questo NUOVO GIAPPONE ha puntato sulla gente semplice e sulla forza femminile, da sempre un po' in ombra nel paese: ha candidato 26 donne, tra cui la ex-Miss Tokyo, una famosa anchorwoman una celebre cuoca, che ha ammesso pubblicamente di non capire niente di politica, e il fondatore di un famoso portale web di soli 32 anni.
Lo so, sono famosa per partire da molto lontano nei miei discorsi ma ... questo era per rendere viva l'immagine in voi, per rendere l'idea.... Questo Koizumi sembra un personaggio appena uscito dai manga... non sembra quasi reale nel Giappone di oggi e.... A PROPOSITO DI FUMETTI... quale miglior mezzo per raggiungere i cittadini????? Come perché???!!! Bhè a Londra in metro leggono i tabloid, in Giappone leggono i manga, ce ne sono per tutti i gusti, ma..... Quello che forse non sapete, a meno che non abbiate seguito la vicenda giapponese sui quotidiani è che nella campagna elettorale di Koizumi sono stati usati i fumetti, si proprio i manga, in particolare il celebre Inu-Yasha.
Avrei voluto mettere un poster della campagna elettorale di Koizumi in cui usava i manga ma purtroppo non li ho trovati perciò, accontentatevi di un poster del manga e di una caricatura di Koizumi.
Ciao e presto
Kia
Ok, innanzitutto CIAO A TUTTI! Poi vorrei mettere le mani avanti dicendo che è la prima volta che mi cimento in questo genere di cose, per cui ce la metterò tutta, ma abbiate pazienza se a volte non sono capace di soddisfare le vostre aspettattive o di stuzzicare adeguatamente la vostra curiosità.
La sezione del blog che tratto si chiama balloon e tratterà il fumetto in generale, un po’ più in particolare i manga, dove sono un po’ più competente.
Ho scelto il nome ballon perché è uno degli elementi ridondanti della struttura del discorso nel fumetto e quindi una caratteristica identificativa di quest'ultimo insieme a vignette, didascalie, ecc.... ma potete immaginare che schifo chiamare un blog vignette o didascalie, per cui ecco la scelta più sensata nonché quasi obbligata!
Il mio scopo in questo blog è dare degli imput, stimolando la vostra parte critica. Parlerò del fumetto sotto un aspetto tecnico – comunicazionale (non mi azzardo a parlare di aspetti che non conosco come lo stile pittorico per esempio), o più semplicemente farò la recensione a un fumetto letto di recente che potremmo commentare insieme.
Dunque si parte! E ... o Dio, da dove comincio???? Ok ci sono! Nelle tante cazzate che ho studiato all’università bhè, sì, a quanto pare c’era anche il fumetto e mi torna utilissima una dispensa datami da un prof. mitico.
Chi ha letto un fumetto almeno una volta nella sua vita potrà trovare quello che scrivo piuttosto banale, ma ci sono tanti piccoli particolari che può non aver notato o che non conosceva perché strettamente tecnici.
Ad esempio: sapevate che le frasi dei fumetti sono chiamate lingua normativa, perché segue la corrente lingua usata quotidianamente e che segue un codice con delle norme linguistiche; mentre le espressioni a cui Topolino per primo ci ha abituato come sigh, sob, argh, sono chiamate lingua emozionale, proprio per la loro capacità di condensare in una sola onomatopea un intero spettro emozionale, come rassegnazione, tristezza, rabbia, ecc.?
Il fumetto ha una sua logica interna che segue dalle didascalie narrative che vanno lette prima del ballon o contemporaneamente in cui la situazione viene narrata al lettore, fa un po’ le veci del narratore interno del libro.... e proprio come in un libro, il fumetto funziona se ci si immedesima nei personaggi. Vi è mai capitato di cominciare a leggere un fumetto e scordarvi completamente che state leggendo, ma vi sembra di essere nella storia come osservatore esterno, tipo... un film dal vivo. Magari non a questi livelli, ma se un fumetto vi coinvolge la storia funziona e state certi di leggere un gran bel fumetto.
Ora basta, non voglio annoiarvi. E’ solo il primo post e avremo modo e tempo per parlare di tutto sul fumetto.
Concludo con una citazione, perché non c’è niente di meglio per sollevare commenti di una citazione.
Scott Mc Loud in un saggio sui comics, “scritto” a vignette, afferma che il fumetto assorbe il nostro senso di identità, favorisce i processi di estensione e riduzione della realtà percepita ed elaborata mentalmente.
Scott Mc Cloud è uno dei più grandi fumettisti ed esperto di fumetti in circolazione, che ha scritto anche molti testi a riguardo. Nel suo sito che ha anche un blog, ma ovviamente è tutto in inglese, ci sono anche dei fumetti on line con un’impaginazione davvero curiosa.
Ecco il link:www.scottmccloud.com
Ciao e alla prossima.
Kia